martedì 26 febbraio 2013

incubo concorsone

Ma quanto manca alla fine di quest'incubo? Ormai pochissimo. Giovedì 28 febbraio scrivo per la scuola dell'infanzia e venerdì 1° marzo per la scuola primaria. Con me, nelle scuole superiori di Milano, più di 4000 persone.
Sono fusa e stufa. Ho dedicato tempo allo studio di sera, quando i nanetti erano a nanna, oppure di pomeriggio, un paio d'ore, grazie a cartoonito o alle instancabili e miracolose nonne...
Ma ho anche dedicato tempo ai nanetti, ad esempio una domenica pomeriggio al parco, una torta fatta insieme, un pomeriggio al cinema, solletici e finte lotte, nascondini, facce buffe, serate-cinema a casa con tanto di pop-corn, abbracci e corse a scuola...
Forse è stato un po' poco il tempo per i nanetti, ma ho cercato di dare qualità, a volte riuscendoci, a volte no.
Forse è stato un po' poco il tempo dedicato a loro, considerando anche che questo concorso lunghissimo si sta rivelando una farsa pazzesca... e magari lo annullano, pure, a causa delle denunce che sembra stiano arrivando al MIUR per degli illeciti clamorosi... e qui ripresento, purtroppo azzeccata, la solita, triste frase: "Siamo in Italia!"
Comunque: quello che potevo fare l'ho fatto e se dovessi superare gli scritti sarà anche merito dei nanetti, della loro pazienza e della loro comprensione (oltre che di una botta di fortuna). 
E dedicherò a loro, oltre che a me stessa, ciò che verrà.
Ehi, papà dei nanetti! No, non mi sono dimenticata di te: grazie perchè credi in me e perchè mi hai detto queste semplici parole: "Se lo passi, bene. Se non lo passi, va bene lo stesso".

venerdì 4 gennaio 2013

ma lo sai?(2)

NM: mamma, ma lo sai cos'è successo l'anno scorso mentre stavo mangiando all'asilo?
M: non lo so, dimmi.
NM: che mi sono incastrato le mani nella bavaglia.
M: ah, sì? E come hai fatto?
NM: perchè ho messo le mani sotto e le ho tirate fuori così...
NM ride mentre fa il mimo della situazione da lui descritta.
M: e poi sei riuscito a liberarti?
NM: sì, sì, ci sono riuscito.
M: ma la maestra ti ha aiutato?
NM: no, non mi ha neanche visto.
M: meno male, altimenti mi sa che ti avrebbe sgridato.
NM: ma no, c'era la maestra A che è bravissima.

ma lo sai?(1)

NM: mamma, ma lo sai cosa mi ha detto il mio compagno C?
M: non lo so, cosa ti ha detto?
NM: che sua mamma una volta ha mangiato un pezzo di carne con un verme, ma ne ha mangiato un pezzettino senza verme.
M: ah... ma sei sicuro che ha mangiato anche il pezzettino col verme?
NM: sì, mamma, veramente, me l'ha detto lui. Ha detto che ne ha mangiato solo un pezzettino col verme, una volta sola.
M: ma poi la sua mamma ha avuto mal di pancia?
NM: mi ha detto di no.  
C è un bellissimo bambino che si è trasferito in Italia con la sua famiglia dalle Filippine. La sua pelle è di uno splendido color cioccolato al latte e i suoi occhi leggermente a mandorla brillano come il cielo stellato.
Nella mia mente il neurone depositario dell'informazione sulle origini di C ha cercato e trovato quasi immediatamente il neurone che aveva appena appreso la notizia dell'insolita degustazione materna... dopodichè la coppia così formata ha inviato un input alle mie corde vocali per spiegare a NM che forse le persone nate nelle Filippine conoscono dei vermi che si possono mangiare.
NM: ma noi non li mangiamo i vermi!
M: noi no, mangiamo altre cose che ci piacciono. 
E i gusti son gusti.


martedì 1 gennaio 2013

fa freddo

Nei giorni di festa NG finalmente può indossare vestititi e gonne. Anzi vuole la gonna che le ha regalato la zia D.
NG sceglie anche la magliettina da abbinare, chiedendo la mia approvazione, come al solito.
NG: Mamma, ci sta bene questa? E questi leggings?
M: Certo, NG, sarai elegantissima.
NG indossa gonna e maglietta.
NG: Mamma, mi fai il fiocco?
Mi accovaccio e faccio il fiocco alla cinturina di stoffa, mentre P sta passando da quelle parti.
P: NG non può andare in giro così, fa freddo! 
Finisco di fare il fiocco alla gonna e guardo P perchè voglio che le sue parole siano state pronunciate con un tono scherzoso che io, inspiegabilmente, non ho colto. 
Cerco i suoi occhi, li trovo: il suo sguardo e la sua espressione attonita mi dicono: "Ho una moglie pazza che vuole fare uscire mia figlia senza calze il 28 dicembre, col freddo che fa... come farò a conciliare il mio amore per la madre dei miei figli e la sua follia? Non lo sooo... aiutooo.... non lo soooo..."
Guardo P, mi rialzo in piedi, continuando a guardarlo, incredula. 
Forse dovrei ridere, ma sono colta dalla costernazione perchè mi rendo conto che mio marito non ha speranze e, mossa da infinita compassione, faccio un respiro profondo e gli dico:
M: NG non uscirà così, metterà i leggings, solo che ha deciso di indossarli per ultimi.