giovedì 26 aprile 2012

auguri a te

Auguri a te, marito mio e papà dei nostri tre nanetti
Auguri per i tuoi primi 40 anni
Auguri a te che stai con me da 19 anni...
...che hai scelto di condividere la vita con me
...che hai scelto di condividere con me i pannolini sporchi di cacca, la biancheria da stendere, le bollette, i sacchetti della spesa, le torte e i biscotti fatti in casa
...che ogni mattina ti svegli alle 6.30 per farti la doccia, preparare la colazione per tutti e svegliare i nanetti
...che quando finisci di fare colazione lavi la tua tazza, ma lasci il cucchiaio sporco sulla tavola
...che hai inventato una canzoncina che piace ai bambini e che ha insegnato loro a farsi la toelette da soli e per benino
...che mi chiedi sempre se ho preparato la merenda per la nanetta grande perchè fai troppa fatica a scoprirlo da solo
...che mi dici che navighi 10 minuti per vedere i filmati dell'inter e invece navighi 30 minuti come minimo
...che rinunci a vedere il primo tempo della partita per mettere a letto i nanetti
...che fischietti la ninna nanna divertente
...che ti svegli di notte per dare l'acqua al nanetto assetato o il ciuccio al nanetto che l'ha perso
...che dice alla nanetta grande che è bellissima vestita così e lei sorride come se le avessero regalato la cosa più bella del mondo
...che dice al nanetto mezzano che è un ometto perchè si veste da solo e lui sorride come se gli avessero regalato la cosa più bella del mondo
...che mentre vesti il nanetto piccolo lo fai ridere da matti e gli dici che oggi non vai al lavoro, ma all'asilo a giocare coi bimbi e lui ti dice "no, toppo iande"
...che mi saluti tutte le mattine con un bacio
...che vai a lavorare ogni giorno anche se vorresti passare più tempo con noi
...che mi chiami al cellulare quando sei in pausa pranzo per ricordarmi di chiamare il tizio che deve riparare la caldaia
...che mi chiami al cellulare per dirmi di accendere la radio e ascoltare Bryan Adams che sta cantando "Heaven"
...che quando ti vedo a casa la sera sono la donna più felice del mondo
...che quando rivedi me e i nanetti la sera hai scritto sulla faccia "sono l'uomo più felice del mondo"
...che mi chiedi di appendere un po' di foto di noi due sulle pareti di casa e non solo quelle dei nanetti
...che mi lasci libera di scegliere
...che mi ascolti anche quando sono terribilmente paranoica
...che sai comprendermi come nessun altro
...che sogni ancora di partire per un fine settimana da soli io e te
...che mi scaldi il cuore quando mi dici "ti amo"
...che sai dirmi che mi ami anche senza dire "ti amo"
...che hai ancora dentro e fuori di te la purezza, l'ingenuità e la gioia di un bambino
...che sei sempre il mio fidanzato di 19 anni fa
...che sei parte di me

martedì 17 aprile 2012

distacco

stamattina, dopo alcuni mesi, è toccato a me il grand tour delle scuole in furgoncino, perchè nel pomeriggio p vuole inaspettatamente essere presente al colloquio con le maestre di ng e per questo motivo ha anticipato l'ingresso in ufficio.
apprezzo le intenzioni di p, ma sono incredula sul risultato. crederò solo quando vedrò p al colloquio. tanto p lo sa che mi fido poco per carattere. lo sa da 19 anni, ma sta ancora con me.
io, nm e np salutiamo ng davanti al cancello della scuola.
è la volta di np. entriamo al nido, salutiamo l'educatrice e gli altri nanetti, ci rechiamo all'armadietto per riporre la giacca e fare il cambio scarpe, torniamo nel punto di ritrovo, dove nm ha giocato in nostra attesa.
momento del saluto: np allunga le braccia verso di me, piega le labbra in giù, dice mamma.....nooooo!....e inizia a piangere in un drammatico e struggente crescendo.
np, non sono pronta a sentirti piangere dopo 8 mesi di nido!
ti sorrido, ti dico di non piangere, che nel pomeriggio tornerò a riprenderti, dico a nm che dobbiamo andare via, parlo velocemente, la mia voce è coperta dal tuo pianto, forse neanche l'hai sentita. e io che faccio? invece di prenderti tra le mie braccia non riesco neppure ad avvicinarmi a te. mi sento bloccata.
l'educatrice ci riesce, dicendo dolcemente: ma col papà sei così bravo!
a queste parole sento di detestare p, il suo lavoro, le maestre di np e anche un po' l'educatrice di np. 
preparo nm ad una fuga istantanea, sperando di  facilitare le cose a np.
mi stampo un sorriso finto sulla faccia e fuggo con nm.
in realtà fuggo dalle emozioni che provo in quel momento: la tristezza di np, la sua rabbia, sono diventate mie e mi fanno talmente male che voglio scappare da loro.
ma riesco solo a scappare da np, invece di stare con lui ancora un po', prenderlo in braccio, coccolarlo, parlargli piano, accarezzarlo.
in macchina sento qualcosa che stringe la mia gola, ma non abbastanza da impedirmi di parlare, così chiedo a nm: sei triste anche tu per np?
nm: sì. dovevamo stare un po' con lui al nido.
m: è vero, dovevamo restare lì a giocare con lui per calmarlo.
nm non solo ascolta le mie parole, ma capisce le emozioni e i sentimenti che le muovono prima ancora che io riesca a dare un nome a quelle emozioni e a quei sentimenti.
m: credo di sì, nm. se capiterà ancora che np piange al nido, resteremo un po' con lui e se io sto per andare via, tu, se puoi, dimmi di restare.
nm: ma perchè siamo andati via?
m: sai, nm, ero triste vedendo piangere np, ma mi vergognavo a farmi vedere così dall'educatrice e dalle altre mamme. in quel momento non riuscivo proprio a non essere triste, volevo solo andare via perchè avevo paura che da un momento all'altro avrei pianto anch'io come np.
nm: la prossima volta, se np piange, restiamo con lui per farlo giocare così non piange più e neanche noi siamo tristi.

domenica 15 aprile 2012

cioccolato

nm mi accompagna a fare fisioterapia al polso.
perchè il nanetto non si annoi nello studio medico, il dottor f accende gentilmente il suo pc e fa vedere un cartone animato a nm.
finita la terapia, il cartone viene necessariamente interrotto.
l'ombra di tristezza sulla faccia di nm svanisce alla vista del pezzettone di cioccolato regalato prontamente dal dottor f.
usciti dallo studio, nm mi chiede di aprire il suo delizioso pacchetto.poi assapora lentamente.  
senza pensare, senza chiedere il permesso, mi avvicino a quella roba supercalorica e faccio un morso. un piccolissimo morso al pezzettone di cioccolato di nm.
la mia golosità si è incautamente fidata della generosità del nanetto.
nm scruta i miei occhi per dirmi con i suoi:
che cosa ti è saltato in mente di fare con il mio cioccolato?
nm mi guarda ancora con delusione e rabbia.
all'istante mi pento amaramente del mio gesto e pure quel dolce sapore di cioccolato diventa amaro, amarissimo. mi sembra di aver mangiato rucola.
temo che nm me la farà pagare cara. e amara. come la rucola, appunto.
nm continua a interrogarmi con i suoi occhioni azzurri, trasparenti, disarmanti.
vorrei chiedergli perchè mi guarda in quel modo, ma siccome sono certa della sua risposta, non oso fiatare.
nm: ma era miooooo......eee.....perchè l'hai mangiatoooo?
le sue parole e il suo tono sono già un lamento, preludio al pianto.
eccomi accontentata. dopo 2 secondi nm piange disperato.
voglio sprofondare qui, in sala d'attesa, adesso, davanti a 9 persone che mi puntano gli occhi addosso.
nm piange sempre più forte e inevitabilmente nel giro di 5 secondi spuntano, nell'ordine: il dottor f che chiede cosa sia successo e un'impiegata che dice di fare silenzio perchè nella sala accanto c'è un paziente sottoposto ad elettrocardiogramma, perciò signora, per favore.....
per favore cosa, cara impiegata? so perfettamente che un elettrocardiogramma deve essere eseguito nel silenzio e nella tranquillità, ma quale favore ti posso fare se mio figlio ha voluto insegnarmi a chiedere sempre il permesso prima di prendere qualcosa che non è mio, proprio qui e ora, perdipiù tra lacrime e strilli?
non posso farti proprio nessun favore. casomai, ne ha fatto lui uno a me.
è come se mio figlio mi avesse detto: mamma, mi hai derubato! adesso ti faccio vedere quanto è bello rubare a me che sono tuo figlio e non il cointestatario di un conto corrente!
i nanetti sono giudici impietosi, ti appallottolano per bene fino a ridurti una schifezza.
comunque mi spiace anche un po' per chi ha tutti quei fili attaccati sul petto e che magari dovrà farseli staccare e riattaccare tra imprecazioni varie.
quindi mi sento una doppia schifezza.
una gentile signora, che ha assistito a tutta la scena, propone di compensare la vittima del furto con una caramella, ma a nm proprio non va giù la mia appropriazione indebita. me la fa pagare tutta, la mia condanna.
prendo in braccio nm e corro giù per le scale.
come mamma di tre nanetti, cerco di insegnare loro il rispetto, tra le altre cose.
carissimo golosissimo nm, stavolta tu, con la tua tenerezza, il coraggio di mostrare le tue emozioni e il tuo giovanissimo, ma ineccepibile senso della giustizia, lo hai insegnato a me.
e te ne sono infinitamente grata.

venerdì 13 aprile 2012

relax

la famiglia si concede una minivacanza di Pasqua in montagna.
la prima mattina di vacanza, dopo aver fatto colazione, siamo tutti pronti a fare la prima passeggiata. quasi tutti.
nm: mamma, devo fare la cacca.
aspettiamo.
nm: mamma, ho finito!
m: arrivo nm.
eseguo le dovute pulizie e aspetto che nm si sistemi il vestiario e lavi le mani.
nm: mamma, io voglio restare qui.
m: come, vuoi restare qui? qui dove?
nm: qui seduto sul water.
m: devi fare ancora un po' di cacca?
nm; no, voglio restare seduto qui sul water tutto il giorno perchè mi piace stare qui.
nm sta contemplando le piastrelle sulla parete di fronte.
m: è bello stare in questo bagno, è rilassante, lo so. ma fuori ci sono montagne bellissime che ci aspettano, non possiamo rimanere qui. quando torniamo dalla passeggiata potrai tornare in questo bagno e rimanerci molto tempo, va bene?
nm: e va bene, mamma. però io volevo stare qui.

giovedì 12 aprile 2012

sorprese di Pasqua

la zia c ha regalato ai suoi 3 nipoti nanetti un uovo di cioccolata per ciascuno, con sorpresa e la scritta "bimbo" e "bimba".
momento dell'apertura corredata da spargimento di nastri, cartoncini colorati e carta luccicante sul tavolo e per terra: le tre sorprese, nonostante le differenze di genere del destinatario ben stampate sulla confezione, sono inspiegabilmente identiche.
3 minipuzzle (plaslos per np) dei puffi.
aspetto negativo: ng ha subito protestato per l'assoluta e ingiustificata parità con i nanetti fratelli, essendo lei consapevole di non essere dotata dei medesimi attributi di nm e np.
aspetto positivo: nessun nanetto è invidioso della sorpresa dell'altro.
da segnalare al fine di evitare litigi con spargimento di minipezzi dei minipuzzle su ogni piastrella di casa: non è possibile unire tutti i pezzi dei 3 minipuzzle dei puffi in un'unica scatoletta poichè è stata verificata la non perfetta interscambiabilità dei pezzi, apparentemente identici. in realtà alcuni plaslos non combaciano per lievi differenze di disegno e di taglio.
sorpresa nelle sorprese. 

un po' di pedagogia

la scuola frequentata da ng ha invitato i genitori dei nanetti scolari a partecipare a due incontri tenuti dalla pedagogista Valerie Moretti, un mostro sacro della pedagogia.
io e p non abbiamo dovuto lanciare i dadi per vincere il biglietto d'ingresso. 
l'invito sul diario di ng conteneva il destinatario nascosto e p ha vinto automaticamente la serata in casa coi nanetti. un'ora e mezza per giocare, lavarli e metterli a letto.
p dice che io sono più brava ad ascoltare una pedagogista.
durante il primo incontro la Moretti ha parlato dell'importanza delle emozioni: ha detto che è fondamentale parlare di emozioni ai nanetti che hai messo al mondo.
dice che esistono più di 70 emozioni diverse. io ne ho trovate solo 15...più o meno il numero trovato dagli adolescenti a cui lei stessa lo ha chiesto. conclusione: ho ancora uno spirito molto giovanile.
nel secondo incontro Moretti ha parlato di prevenzione all'abuso sessuale. tema che mi mette i brividi solo a pensarci, ma di sicuro molto utile sentirne parlare.
credo di poter sintetizzare come segue (non me ne voglia, dottoressa Moretti, se un giorno malaugurato per caso leggesse questo post e ciò che scrivo non è esattamente ciò che ha detto):
noi genitori dobbiamo dire ai nanetti che se qualcuno li tocca e il loro corpicino gli fa capire di non gradire la cosa, possono fermare quel qualcuno dicendo NO, urlando, scappando, parlandone subito con un adulto di fiducia. solo così, dagli studi effettuati da Moretti e dalla sua equipe, si può ridurre significativamente il numero degli abusi.
detta così sembra molto semplice, ma non è affatto semplice parlarne, soprattutto ad un nanetto e soprattutto se questo nanetto è il tuo ed è pure femmina di 6 anni.
ho deciso di farmi coraggio, di fare un bel respiro e di dirlo a ng, per cominciare.
Moretti ha detto di farlo e lo faccio.
penso ng si sia un po' spaventata all'inizio, ma credo di essere riuscita a tranquillizzarla.
ng mi ha chiesto perché ci sono dei cattivi che toccano i nanetti anche se i nanetti non vogliono.
Moretti, non mi avevi preparata a questa domanda!
ho risposto con un banale e spontaneo: non lo so.
comunque ng sembra aver capito che è importante dire NO in certi casi.
e dopo una manciata di secondi di silenzio ha aggiunto abbracciandomi e guardandomi negli occhi: mamma, però gli abbracci, i baci e le carezze tuoi e di papà io li voglio sempre.