lunedì 30 gennaio 2012

il terremoto

qualche giorno fa io e i nanetti stavamo facendo merenda.
ng: sai, mamma, che oggi c'è stato il terremoto?
m: davvero? quando?
ng: stamattina a scuola, mentre stavamo cominciando a scrivere.
m: sì? e cosa è successo?
ng: abbiamo sentito tremare il pavimento e le sedie.
m: caspita, allora era proprio il terremoto. tu sai cos'è?
ng: sì. è quando la terra si muove forte
m: già. hai avuto paura?
ng: sì
m: lo so che fa paura, anch'io da piccola ho sentito il terremoto, ma ora è passato. la maestra ha avuto paura?
ng: sì, ci ha detto di mettere i giubbotti e siamo andati in giardino. siamo stati un po' lì e poi siamo entrati a vedere un cartone animato per tranquillizzarci
nm ascolta tutto con meraviglia e spavento.
m: ah...! allora il terremoto vi ha fatto divertire! capito nm?
nm fa sì con la testa mentre rumina la sua merenda. sembra rassicurato.
ng: sì, è venuta anche una bambina di un'altra classe a cantare una canzone e ballare.
per aiutarla a superare la cosa, ho chiesto a ng se aveva voglia di raccontarlo anche alle nonne al telefono. inizialmente ha detto di no per non farle preoccupare, ma poi lo ha fatto.
ed è servito.
anche a me.
ma a questo punto nm era già sparito in cerca delle macchinine.

venerdì 27 gennaio 2012

il facocero

io e i nanetti rientriamo a casa. saliamo le scale. nm arriva per primo. si mette in cima alle scale a gambe divaricate e braccia larghe. ci guarda.
nm: chi arriva per ultimo è un facocero.
m: facocero? sai cos'è un facocero?
nm: boh!
ng: io lo so! è un animale con le corna qua...
indica la zona tra la guancia e la bocca. 
va beh, sono zanne e non corna, ma non importa...
m: brava, ng!
ng: ad esempio il cinghiale.
ma io non te l'avevo chiesto...
m: già, bravissima!
ng: lo so perchè ho visto i documentari.
anche questo non te l'avevo chiesto...
m: sì, lo so che li guardi perché ti piacciono e impari tante cose.

le parole giuste

ieri una delle meravigliose educatrici del nido di np improvvisamente è andata via per sempre. nessuno se lo aspettava.
questa sera dopo cena ho comunicato ai nanetti che sarebbero andati a nanna con p perché io sarei andata ad una riunione delle mamme. non me la sentivo di dire loro la verità, cioè che sarei andata a pregare per una persona che loro conoscono e che non c'è più.
p ha avuto il coraggio di parlare.
p: la mamma va a dire le preghiere perchè una maestra di np è morta.
m: no...perché...
ng: chi?
m: te la ricordi quella ragazza con gli occhiali che accompagnava sempre np?
ng: sì.
m: ecco, lei.
ng: perchè è morta?
aiutami p!
p: perchè era malata.
ecco, proprio così. p ha detto due verità, semplicemente, tranquillamente.
ng chiede altre cose: perchè era malata? come ha fatto ad ammalarsi?
p risponde che non lo sa. ecco, lo ha fatto ancora. ha detto la verità.
semplicemente e tranquillamente.
ng ha un velo di tristezza sulla faccia, ma non ha perso serenità. ha accettato la cosa.
e io che avevo paura di traumatizzarla.
grazie p per aver detto la verità che non riuscivo a dire io

lunedì 23 gennaio 2012

ancora nanetti

una nanetta neonata ha aumentato la popolazione dei nanetti circa un mese fa.
le sue attività preferite a quanto pare sono: ciucciare il latte dalla sua mamma e dormire.
dorme anche quando 18 tra persone e nanetti parlano, sghignazzano, saltano, corrono e schiamazzano nella stessa stanza. la nanetta neonata se ne frega e dorme.
può capitare che apra un istante gli occhi o mezzo occhio, magari gira la testolina da una parte all'altra forse a cercare di capire che faccia abbia il nanetto che ride a un centimetro dalla sua culla o se il profumo di tabacco e liquirizia provenga dalla stessa bocca che emette risate ininterrotte, ma dopo tre secondi è capace di richiudere gli occhietti e sprofondare di nuovo nel sonno.
è indiscutibile: la nuova nanetta ha una sovrumana capacità di dormire in ambienti saturi di decibel.
a nm la cosa non sfugge e fa notare:
è dormicchiante.

supereroi

lunedì mattina ore 8. ng e np salutano me e nm per andare sorridenti a scuola e al nido accompagnati da p.
io e nm dobbiamo: giocare, fare colazione, parlare e prepararci per iniziare la giornata fuori casa. tutto in 40 minuti circa, al termine dei quali p tornerà a prendere nm e portarlo alla scuola materna. tutto sommato, un bel po' di minuti.
nm mi propone di fare una gara con i cavalli. accetto. le gare diventano tre: la prima la vinco io, ma nm sostiene che siamo arrivati pari, la seconda arriviamo pari e la terza la vince lui perchè lo faccio vincere.
nm è contento di essere il primo assoluto. ora possiamo fare colazione.
il mio braccio non è più ingessato, ma bendato per consentire ai tendini di tornare alla normalità. devo aprire un pacchetto di biscotti a forma di parallelepipedo ricoperto di carta lucida. il tendine mi lancia una piccola scossa di avvertimento. opto per le forbici, ma l'idea viene troncata sul nascere.
nm: mamma, te lo apro io perchè ti fa male la mano.
m: grazie, nm. come farei senza di te!
nm apre il pacchetto.
m: bravo!
nm: grazie. io lo so aprire perchè sono un supereroe.
m: davvero? sono fortunata ad avere un nanetto supereroe che mi apre i biscotti, così posso fare colazione e avere l'energia per guarire presto.
nm: adesso posso vedere un cartone animato?
m: i supereroi non guardano mai i cartoni al mattino.
nm: sì che li guardano.
m: no, i supereroi al mattino fanno colazione, si lavano i denti, le mani e la faccia, si tolgono il pigiama e si vestono per andare alla scuola materna.
5 secondi di silenzio.
nm: mamma, mi disegni un supereroe?
m: ok, ma appena ho finito devi andare a lavarti perchè sta per arrivare p.
nm: va bene, mamma.
finiamo il latte e i biscotti, prendo un foglio e una matita e inizio a disegnare.
la faccia, il corpo e i vestiti del supereroe trovano l'approvazione di nm. le scarpe no. dice che sono da femmina.
in quel momento p rientra. i suoi occhi ci guardano nevroticamente increduli.
come? son già passati 40 minuti?
p mi ricorda di guardare l'orologio ogni tanto. ha perso il treno che gli permette di prendere la solita coincidenza, perciò non mi lamenterò quando stasera tornerà a casa un po' più tardi.
e va bene. sono le scarpe del supereroe che proprio non vanno. nm chiede un altro supereroe perchè non gli piacciono le cancellature.
un secondo per risolvere la questione.
trovato! p disegnerà un nuovo supereroe con le scarpe da maschio, mentre io aiuterò nm a prepararsi.
nm approva e lava i denti da solo, io gli lavo la faccia e già che ci sono gli taglio un po' di unghie. nel frattempo l'artista porta a termine l'opera e la presenta al committente. il sorriso extralarge di nm dice che stavolta il supereroe ha le scarpe da maschio.
gli occhi di p sono quelli di un supereroe di zucchero.
convivo pochi istanti con tre supereroi. 
due di loro mi baciano.
a stasera, miei supereroi.

domenica 22 gennaio 2012

latte e miele

tutte le sere invernali i nanetti bevono latte tiepido con miele dal biberon. li fa dormire bene. il latte, ma anche il biberon. nm ed ng sono veramente buffi con quel coso da nanetti neonati in mano, ma siccome li fa sentire trattati e considerati allo stesso modo di np io e p li accontentiamo e ci sentiamo bene anche noi.
il latte non può in alcun modo essere caldo, neppure in caso di raffreddore o mal di gola del nanetto consumatore, nonostante i consigli di m e p. 
p si accorge di aver scaldato troppo il latte, perciò avverte nm che il biberon ripieno starà per un minuto sul balcone a raffreddarsi.
nm è impaziente.
nm: papi, è tiepido adesso?
p: no, aspetta ancora un po'.
nm aspetta ben 5 secondi e mezzo.
nm: papi, posso prenderlo?
p: no, lo prendo io quando è pronto.
p si allontana. nm apre la portafinestra e prende il bibe. ciuccia. la sua faccia dice che la temperatura del latte è ancora al di sopra del limite consentito.
p: va bene il latte nm?
nm: tanto il latte bollente fa bene alla gola.

giovedì 19 gennaio 2012

soluzione rapida

nm: mamma?
m:dimmi nm
mi volto a guardarlo. si sta grattando vistosamente i paesi bassi
nm: mi prude il pisello
m: vuoi che ti lavi?
nm si gratta ancora un po', poi smette
nm: no, mamma, mi è passato

l'infondo

la cena è quasi terminata.
ng: mamma, mi dai un dolcetto della befana?
m: sì, finisci di mangiare e poi ti faccio scegliere
dopo una piccola indecisione ng estrae dal sacchetto raccoglidolcettidellabefana uno di quei ciucci dove la tettarella è una caramella.
in pochi secondi ng divora la parte esterna, mentre la base della caramella-tettarella, quel centimetro scarso incastrato all'interno del ciuccio di plastica colorata, rimane dentro. praticamente non si può mangiare. puoi aspirare fino a trasformare incisivi e premolari in stalattiti di ghiaccio impiantati nelle gengive, ma quel cilindretto di zucchero pietrificato non viene su.
ng: papi, c'è ancora un pezzettino da mangiare, ma non riesco a toglierlo
p: prendo le forbici grosse e taglio la plastica, così riesco a prenderlo
ng: no, papà, voglio conservare il ciuccio di ricordo!
è tipico di ng voler custodire come tesoro prezioso ciò che noi normalmente buttiamo via. forse perchè quelle cose, anche a distanza di tempo, le raccontano una bella storia.
p, dunque, deve portare a termine due delicate missioni per poter arrivare il più serenamente possibile a mettere i pigiami ai tre nanetti, magari prima della mezzanotte: estrarre la parte di caramella rimasta e restituire il ciuccio intatto a ng.
con un coltellino appuntitissimo e precisione chirurgica p riesce ad espiantare lo zuccherino colorato senza spaccare nè intaccare minimamente l'oggetto da collezione.
ng: oooh! papi, sei forte!
p: adesso lo lavo.
ng: sì, papi, tanto ho mangiato l'infondo, posso tenerlo
una risciacquata, un'asciugata e il ciuccio di plastica senza tettarella è nelle mani di ng. in fondo è bastato poco.

martedì 17 gennaio 2012

l'armatura

nm: mamma, giochiamo insieme?
m: va bene. a cosa giochiamo?
nm: al gioco dell'asinello
l'asinello in questione è un simpatico animaletto di legno sul quale, a turno, si dispongono sottili bastoncini per formare una sorta di torre. chi fa cadere uno o più bastoncini perde. i primi sono i più difficili da sistemare.
nm: dài, mamma, inizia tu, che io non sono capace.
m: ma sì che sei capace.
nm: no, mi cadono sempre. lo devi fare tu.
m: va beh, per questa volta inizio io. comunque basta che ti alleni un po'. le prime volte magari i bastoncini ti cadranno, ma poi vedrai che riuscirai benissimo senza il mio aiuto. lo sai che da grande farai tutto da solo senza l'aiuto di mamma e papà e sarai bravissimo? diventerai un uomo meraviglioso, gentile, intelligente e simpatico.
nm: da grande voglio comprarmi l'armatura da buono e la spada.
m: cos'è l'armatura da buono?
nm: quella per combattere i cattivi.
m: ho capito. e la spada a cosa ti serve?
nm: per tagliarli.
m: per tagliare i cattivi?
nm: sì, come quelli del nintendo
m: quelli del nintendo sono finti, gli esce sangue finto. se tagli un cattivo vero puoi fargli molto male, esce sangue vero ed è una cosa brutta. puoi combattere i cattivi in altri modi, senza tagliarli.
ricevo sguardi perplessi
m: se diventi un poliziotto indossi la divisa da poliziotto, cioè i vestiti da poliziotto. ecco, quei vestiti possiamo dire che sono un'armatura da buono.
nm: ah.cosa fa il poliziotto con la sua armatura da buono?
m: può cercare i ladri, inseguirli e farli smettere di rubare ancora magari mettendoli in prigione. può prendere le persone che fanno male ad altri così forse imparano a non farlo più.
nm: ah. (pausa di tre secondi). ma io li voglio tagliare lo stesso i cattivi.

lunedì 16 gennaio 2012

ghiaccio

np cade mentre fa acrobazie per passare da una sedia all'altra. sbatte la testa e piange. p lo soccorre con del ghiaccio e lo coccola.
p: dài, np, lo so che fa male. papà ti mette un po' di ghiaccio e vedrai che passa tutto
np: iassio....
p: sì, il ghiaccio
np piange ancora un po', poi inizia ad accarezzare la morbida barba di p.
p: ohhh...accarezzi la barba di papà?
np: babba papà....
p: sì, la barba di papà
np improvvisamente tira la barba con forza.
p: ahi! così mi fai male! fai la cara a papà
np: caa papà...
p: bravo, fai la cara
np lo accarezza e poi passa alle orecchie. le stringe. di nuovo papà lo esorta a non fargli male. np accarezza nell'ordine il naso, la bocca e gli occhi di p. l'idillio tra padre e figlio.
np lo spezza perchè tira di nuovo improvvisamente la barba.
p: ahi! non si fa!
np: iassio?

per la privacy

p è entrato in bagno
ng con aria molto soddisfatta: mamma, ho spiato il pisello di papi!
m: hai spiato dalla serratura?
ng: sìììììì!!!!
m: non è una cosa bella spiare dalla serratura. curiosona
nm con severità: ng, non devi spiare nessun pisello!

bimbi nel pancione

ng: mamma, perchè i bimbi stanno nel pancione prima di nascere?
m: li mette lì l'angioletto dei bambini
ng: chi è l'angioletto dei bambini?
m: è un angioletto speciale che vive tra le stelle. su ogni stella c'è un bambino o una bambina molto desiderati da una donna e da un uomo che si amano e che vogliono diventare mamma e papà.
ng: cosa vuol dire che si amano?
m: che si vogliono tantissimissimo bene
ng: e allora l'angioletto cosa fa?
m: una specie di magia. prende un piccolissimo fagiolo molto speciale, non un fagiolo da mangiare. ha una stellina in mezzo che brilla e pulsa. quando la donna e l'uomo che si amano si abbracciano tanto l'angioletto mette il fagiolino nella pancia della mamma. il fagiolino cresce piano piano, diventa un bambino o una bambina, la stellina diventa il suo cuore e quando è pronto per nascere, esce da un buchino che hanno solo le donne vicino a quello dove esce la pipì.
ng: come si fa a sapere se è un bambino o una bambina?
m: questo lo decide l'angioletto, a sorpresa. comunque si può vedere se è maschio o femmina quando la dottoressa fa una fotografia speciale al pancione della mamma.  
ng: mamma, l'angioletto si può riprendere i miei fratellini e riportarli tra le stelle?

il post è fatto apposta

Ho il braccio sinistro ingessato perchè il fenomeno della solidificazione dell'acqua a contatto con la suola dei miei scarponi da montagna ha avuto come conseguenza una probabile frattura dello scafoide del polso.
parenti, amici e conoscenti commentano come se si fossero messi d'accordo su cosa dire e soprattutto credendo di consolarmi: meno male che non sei mancina! nella sfortuna ti è andata bene!
mi è andata bene? forse sì dal tuo punto di vista, ma se il buon Dio ci ha fatto due braccia e due mani serviranno pur a qualcosa entrambi o no? ma perchè non stare zitti invece di dire scempiaggini seppur a fini consolatori? potrei fare un lungo elenco delle cose che l'umile braccio sinistro compie quotidianamente all'ombra del destro. rimane sempre in secondo piano, ma serve! magari potreste dire: coraggio, hai qualcuno che ti aiuta? posso fare qualcosa per te? che so, prendere i nanetti a scuola, aiutarti a cucinare, fare la spesa? quando qualcuno mi dice così piango di gioia perchè sento umanità che diventa aiuto pratico. insomma, se mi vuoi dare una mano in senso letterale e fisico dell'espressione, parlami, se no evita, grazie.
l'ortopedico mi ha vivamente consigliato il gesso, a maggior ragione sapendo dell'esistenza dei tre nanetti. secondo l'assicuratore è meglio evitare di guidare.
devo trovare un'anima gentile disponibile a prendere ng all'uscita da scuola e accompagnarla a casa perchè purtroppo p deve assolutamente andare in ufficio e non possiamo contare su di lui. e quando mai.
per nm c'è già un'altra anima che non può occuparsi anche di ng.
np ha passato una nottataccia respirando a bocca aperta per colpa del catarro, quindi oggi preferisco non mandarlo al nido ad accogliere altri germi nel proprio naso o chissà dove. quindi, almeno per lui, non c'è il problema del trasporto macchina.
la prima telefonata ad un'amica corrisponde ad un fallimento. la seconda mi va bene.
informo ng.
ng: mamma, io potevo anche fermarmi al post scuola
m: non so neanche se sei iscritta al post scuola. comunque ho già trovato chi verrà a prenderti, non preoccuparti.
ng: va bene, mamma, comunque papà mi ha detto che sono iscritta e non te lo ricordi. vero, papi?
p conferma
ng: visto? e poi il post è fatto apposta
m: apposta per cosa?
ng: per lasciare i bambini a scuola se non c'è nessuno che può andare a prenderli
m: me ne ricorderò, grazie
mi rimane un dubbio: riuscirò a cavarmela da sola con np?
la risposta è no. infatti quando np fa la cacca chiamo disperata p che per fortuna dopo un'ora è a casa a spalmare un abbondantissimo strato di pomata all'ossido di zinco sulla cute arrossata. per fortuna np non piange.
peccato che il post non sia fatto apposta anche per aiutare le mamme con un braccio ingessato.

sabato 14 gennaio 2012

tempo femminile

ng è in bagno per lavarsi i denti.
il lavaggio necessita di almeno un minuto, come hanno detto gli igienisti dentali a scuola.
giustissimo.
il minuto necessario è già passato da un bel po' di minuti.
ng non esce ancora dal bagno, forse non ha abbastanza sonno oppure sta dando sfogo alla sua vanità davanti allo specchio, provando diverse pettinature e mimiche facciali.
p assonnato decide di sollecitare la figlia perchè è ora di andare a dormire.
i fratellini la aspettano per il consueto ascolto delle storie della buonanotte. 
p: ma quanto tempo ci metti?
ng: papà, una donna ha bisogno di dedicarsi il suo tempo in bagno.

frase filosofica di nm

m è al computer, un computer quasi nuovo di pacca
nm: cosa fai al computer?
m: sto cercando di scrivere sul blog
nm: cos'è il blog?
m: una specie di libro del computer
nm: cosa scrivi?
m: le cose che mi piacciono di te, di ng e di np. non ci riesco, però. forse c'è qualcosa che non funziona
nm: mamma, è solo un vecchio computer

ci presentiamo

itrenanetti sono i miei tre figli ng (nanetta grande), nm (nanetto mezzano) e np (nanetto piccolo)
io sono m (mamma dei nanetti) che mi prendo cura di loro per metà giornata, mentre p (papà dei nanetti) è quasi tutto il giorno al lavoro
perchè presentarci in un recinto informatico chiamato blog?
per il puro divertimento di m e p e magari di chi legge le nostre mini avventure