domenica 30 dicembre 2012

le 5 leggende

Nel pomeriggio di domenica 30 dicembre, come promesso ai nanetti, andiamo tutti al cinema a vedere "Le 5 leggende", anche se NP prima di uscire di casa, avendo colto qualcosa, ma non tutto della meta che ci apprestavamo a raggiungere, dice: "Adesso andiamo a tiàtlo".
Gli spiego che sempre di spettacolo si tratta e preciso che il cinema è un po' diverso dal teatro.
M: Andiamo in un posto a vedere un bel cartone su un televisore gigante, capito NP?
NP annuisce e accetta felicemente con un "Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!"
La ragazza addetta alla distribuzione degli occhialoni è sorridente nell'effettuare le consegne. I nanetti sono esaltatissimi, sia perchè aspettavano questo appuntamento da un mesetto, sia per via degli occhialoni ad uso personale. 
NG ed NM li indossano non appena prendono posto. NP, che fino a quel momento li aveva orgogliosamente tra le mani, non accoglie per niente il trasferimento sul naso.
NP: Noo, non voglio!
M: Forse sono un po' grandi... toglili ora, ma vedrai che appena inizia il cartone e te li metti, sarà bellissimo.
Dopo tre secondi cala il buio e appare la scritta sullo schermo:
VI PREGHIAMO DI INDOSSARE GLI OCCHIALI 3D.
P: Dai, mettili NP, inizia! 
NP: Noo, non mi piasee... non vogliooo!
M: E va bene, non metterli. 
La proiezione inizia con quattro buffissimi pupazzi che cantano e fischiano. 
Arrivano la sigla, la scena iniziale, il personaggio principale. Passano non più di 20 secondi...
NP: Noo, non voglio stae qui, voglio andae a casaaa!
M: Hai paura, NP?
NP: Siiiii!
M: Dai, vieni in braccio a mamma, ti tengo io, non aver paura, è solo un cartone. Vedi, anche NG e NM lo stanno guardando. Ooooh, che belloooo... 
NP si tranquillizza e, con stupore mio e di P, riesce a guardare tutto lo spettacolo, il primo tempo in braccio a me, il secondo in braccio a P, mostrando anche un certo interesse alla vicenda. Ma senza occhialoni, nonostante P abbia provato un paio di volte a riproporli. Li ho tolti anch'io per qualche secondo, per rendermi conto di cosa vedesse NP e ho concluso che la differenza tra le due visioni non è poi così grossa.
Nonostante i diversi punti di vista, anzi di visuale, ai nanetti il cartone è piaciuto proprio tanto. E anche a M e P. 
Sandman, l'omino di sabbia che procura sogni d'oro ai bambini è il nostro preferito e prima di spegnere la luce questa sera, auguriamo ai nanetti la buonanotte con la certezza che Sandman arriverà a cospargere la sua polverina d'oro su di loro non appena saranno addormentati.
Un attimo prima di pigiare l'interruttore, l'immagine di tre sorrisi e sei occhi brillanti dei nanetti si stampa nei cuori e nelle menti miei e di P per diventare la polverina d'oro dei nostri sogni. 
Ci sembra proprio di vivere non con 5, ma con 3 leggende. 
Le più belle che potessimo sognare.

giovedì 27 dicembre 2012

dopo un po'

Effettivamente è passato un po' di tempo da quando ho scritto l'ultima volta sul mio blog.
Spesso ho avuto in mente cose divertenti da scrivere, ma poi mi sono persa nei miei impegni di mamma e di altri ruoli a me confacenti. Più o meno confacenti.
Ad esempio, mi sono iscritta al mega concorsone della scuola e ho superato il quiz il 18 dicembre. Non male.
Tra gennaio e febbraio dovrò affrontare lo scritto. Obiettivo: diventare maestra nella scuola primaria. Dove lavora all'incirca da 6 lustri la maestra di italiano di NG. La quale ha goduto di notevole stima da parte mia e di P fino al giorno 23 dicembre, esattamente tra le 8 e le 9 del mattino, quando NG mi ha dato il buongiorno nel lettone per poi riferirmi quanto segue.
NG: mamma, la maestra R ha detto che Babbo Natale non costruisce i giochi, ma sono i genitori che spendono i soldini.
Scioccata e a bocca aperta, ecco com'ero dopo aver udito tutto ciò. E poi NG non mente su queste cose, c'è da fidarsi. E' da quel preciso momento che la maestra R ha perso un bel po' di punti nella graduatoria delle persone stimate da me e da P.
Sono rimasta a bocca chiusa, in verità, per almeno tre secondi, trascorsi i quali mi sono decisa ad inventarmi qualcosa che alle orecchie di NG è suonato convincente, dato che la figliola di seconda elementare non ha fatto altre domande. Devo aver detto all'incirca così:
Noooo, ma forse R intendeva dire che noi genitori spendiamo i soldini per comprare i giochi quando andiamo nel negoooozio... in quel caso non è Babbo Natale che ve li poooorta... hai capito NG? Eh!
So di non aver brillato in inventiva, ma NG mi ha creduta.
Va be, forse la maestra R ha detto 'sta cosa perchè a lei, quando ha studiato per il concorso da maestra, non gliele hanno spiegate 'ste cose... forse al corso organizzato dai sindacati nessuno le ha detto che i bambini devono pur sognare almeno per un po' di anni.... e magari in nessun libro c'era scritto che le maestre devono dire ai bambini che Babbo Natale esiste.... o, perlomeno, che non devono dire che non esiste...ma, adesso che ci penso, neppure nel librone di 978 pagine che sto leggendo per prepararmi alla prova scritta per diventare maestra mi sembra di aver visto un paragrafetto dedicato ai sogni dei bambini.
Va be, comunque io, se mai diventassi maestra a tutti gli effetti, dico ai bambini che Babbo Natale esiste. Di sicuro non dico che non è lui a costruire i giocattoli, nè che sono i genitori e i parenti a spendere i soldi. E che caspita.

mi voglio rilassare

Sempre nel tranquillo pomeriggio del 27...
Np: mamma, voglio il siussio.
M: vuoi fare la nanna?
Np: no, voglio il siussio sensa dommile.
M: lo sai che il ciuccio si prende solo per fare la nanna.
Np: sì, ma io voglio il siussio sensa dommile pecchè mi voglio lilassale.


foglio di soldo

Nm ha da poco compiuto 5 anni, esattamente il 12 dicembre. Nel tranquillo pomeriggio del 27 dicembre...
nm: mamma, mi prendi il mio salvadanaio?
m: cosa vuoi fare col tuo salvadanaio?
nm: devo contare i soldini.
nm conta le monetine e le rimette nel salvadanaio.
nm: mamma, mi dai un foglio di soldo?
m: un foglio di soldo?
nm: sì, perchè io non ce l'ho! Non ne ho neanche uno! Ho solo le monete! Ng ha il foglio di soldo e io no!
m: hai ragione, anche tu devi avere il tuo foglio di soldo come ng. Stasera chiedi a papà.

giovedì 26 aprile 2012

auguri a te

Auguri a te, marito mio e papà dei nostri tre nanetti
Auguri per i tuoi primi 40 anni
Auguri a te che stai con me da 19 anni...
...che hai scelto di condividere la vita con me
...che hai scelto di condividere con me i pannolini sporchi di cacca, la biancheria da stendere, le bollette, i sacchetti della spesa, le torte e i biscotti fatti in casa
...che ogni mattina ti svegli alle 6.30 per farti la doccia, preparare la colazione per tutti e svegliare i nanetti
...che quando finisci di fare colazione lavi la tua tazza, ma lasci il cucchiaio sporco sulla tavola
...che hai inventato una canzoncina che piace ai bambini e che ha insegnato loro a farsi la toelette da soli e per benino
...che mi chiedi sempre se ho preparato la merenda per la nanetta grande perchè fai troppa fatica a scoprirlo da solo
...che mi dici che navighi 10 minuti per vedere i filmati dell'inter e invece navighi 30 minuti come minimo
...che rinunci a vedere il primo tempo della partita per mettere a letto i nanetti
...che fischietti la ninna nanna divertente
...che ti svegli di notte per dare l'acqua al nanetto assetato o il ciuccio al nanetto che l'ha perso
...che dice alla nanetta grande che è bellissima vestita così e lei sorride come se le avessero regalato la cosa più bella del mondo
...che dice al nanetto mezzano che è un ometto perchè si veste da solo e lui sorride come se gli avessero regalato la cosa più bella del mondo
...che mentre vesti il nanetto piccolo lo fai ridere da matti e gli dici che oggi non vai al lavoro, ma all'asilo a giocare coi bimbi e lui ti dice "no, toppo iande"
...che mi saluti tutte le mattine con un bacio
...che vai a lavorare ogni giorno anche se vorresti passare più tempo con noi
...che mi chiami al cellulare quando sei in pausa pranzo per ricordarmi di chiamare il tizio che deve riparare la caldaia
...che mi chiami al cellulare per dirmi di accendere la radio e ascoltare Bryan Adams che sta cantando "Heaven"
...che quando ti vedo a casa la sera sono la donna più felice del mondo
...che quando rivedi me e i nanetti la sera hai scritto sulla faccia "sono l'uomo più felice del mondo"
...che mi chiedi di appendere un po' di foto di noi due sulle pareti di casa e non solo quelle dei nanetti
...che mi lasci libera di scegliere
...che mi ascolti anche quando sono terribilmente paranoica
...che sai comprendermi come nessun altro
...che sogni ancora di partire per un fine settimana da soli io e te
...che mi scaldi il cuore quando mi dici "ti amo"
...che sai dirmi che mi ami anche senza dire "ti amo"
...che hai ancora dentro e fuori di te la purezza, l'ingenuità e la gioia di un bambino
...che sei sempre il mio fidanzato di 19 anni fa
...che sei parte di me

martedì 17 aprile 2012

distacco

stamattina, dopo alcuni mesi, è toccato a me il grand tour delle scuole in furgoncino, perchè nel pomeriggio p vuole inaspettatamente essere presente al colloquio con le maestre di ng e per questo motivo ha anticipato l'ingresso in ufficio.
apprezzo le intenzioni di p, ma sono incredula sul risultato. crederò solo quando vedrò p al colloquio. tanto p lo sa che mi fido poco per carattere. lo sa da 19 anni, ma sta ancora con me.
io, nm e np salutiamo ng davanti al cancello della scuola.
è la volta di np. entriamo al nido, salutiamo l'educatrice e gli altri nanetti, ci rechiamo all'armadietto per riporre la giacca e fare il cambio scarpe, torniamo nel punto di ritrovo, dove nm ha giocato in nostra attesa.
momento del saluto: np allunga le braccia verso di me, piega le labbra in giù, dice mamma.....nooooo!....e inizia a piangere in un drammatico e struggente crescendo.
np, non sono pronta a sentirti piangere dopo 8 mesi di nido!
ti sorrido, ti dico di non piangere, che nel pomeriggio tornerò a riprenderti, dico a nm che dobbiamo andare via, parlo velocemente, la mia voce è coperta dal tuo pianto, forse neanche l'hai sentita. e io che faccio? invece di prenderti tra le mie braccia non riesco neppure ad avvicinarmi a te. mi sento bloccata.
l'educatrice ci riesce, dicendo dolcemente: ma col papà sei così bravo!
a queste parole sento di detestare p, il suo lavoro, le maestre di np e anche un po' l'educatrice di np. 
preparo nm ad una fuga istantanea, sperando di  facilitare le cose a np.
mi stampo un sorriso finto sulla faccia e fuggo con nm.
in realtà fuggo dalle emozioni che provo in quel momento: la tristezza di np, la sua rabbia, sono diventate mie e mi fanno talmente male che voglio scappare da loro.
ma riesco solo a scappare da np, invece di stare con lui ancora un po', prenderlo in braccio, coccolarlo, parlargli piano, accarezzarlo.
in macchina sento qualcosa che stringe la mia gola, ma non abbastanza da impedirmi di parlare, così chiedo a nm: sei triste anche tu per np?
nm: sì. dovevamo stare un po' con lui al nido.
m: è vero, dovevamo restare lì a giocare con lui per calmarlo.
nm non solo ascolta le mie parole, ma capisce le emozioni e i sentimenti che le muovono prima ancora che io riesca a dare un nome a quelle emozioni e a quei sentimenti.
m: credo di sì, nm. se capiterà ancora che np piange al nido, resteremo un po' con lui e se io sto per andare via, tu, se puoi, dimmi di restare.
nm: ma perchè siamo andati via?
m: sai, nm, ero triste vedendo piangere np, ma mi vergognavo a farmi vedere così dall'educatrice e dalle altre mamme. in quel momento non riuscivo proprio a non essere triste, volevo solo andare via perchè avevo paura che da un momento all'altro avrei pianto anch'io come np.
nm: la prossima volta, se np piange, restiamo con lui per farlo giocare così non piange più e neanche noi siamo tristi.

domenica 15 aprile 2012

cioccolato

nm mi accompagna a fare fisioterapia al polso.
perchè il nanetto non si annoi nello studio medico, il dottor f accende gentilmente il suo pc e fa vedere un cartone animato a nm.
finita la terapia, il cartone viene necessariamente interrotto.
l'ombra di tristezza sulla faccia di nm svanisce alla vista del pezzettone di cioccolato regalato prontamente dal dottor f.
usciti dallo studio, nm mi chiede di aprire il suo delizioso pacchetto.poi assapora lentamente.  
senza pensare, senza chiedere il permesso, mi avvicino a quella roba supercalorica e faccio un morso. un piccolissimo morso al pezzettone di cioccolato di nm.
la mia golosità si è incautamente fidata della generosità del nanetto.
nm scruta i miei occhi per dirmi con i suoi:
che cosa ti è saltato in mente di fare con il mio cioccolato?
nm mi guarda ancora con delusione e rabbia.
all'istante mi pento amaramente del mio gesto e pure quel dolce sapore di cioccolato diventa amaro, amarissimo. mi sembra di aver mangiato rucola.
temo che nm me la farà pagare cara. e amara. come la rucola, appunto.
nm continua a interrogarmi con i suoi occhioni azzurri, trasparenti, disarmanti.
vorrei chiedergli perchè mi guarda in quel modo, ma siccome sono certa della sua risposta, non oso fiatare.
nm: ma era miooooo......eee.....perchè l'hai mangiatoooo?
le sue parole e il suo tono sono già un lamento, preludio al pianto.
eccomi accontentata. dopo 2 secondi nm piange disperato.
voglio sprofondare qui, in sala d'attesa, adesso, davanti a 9 persone che mi puntano gli occhi addosso.
nm piange sempre più forte e inevitabilmente nel giro di 5 secondi spuntano, nell'ordine: il dottor f che chiede cosa sia successo e un'impiegata che dice di fare silenzio perchè nella sala accanto c'è un paziente sottoposto ad elettrocardiogramma, perciò signora, per favore.....
per favore cosa, cara impiegata? so perfettamente che un elettrocardiogramma deve essere eseguito nel silenzio e nella tranquillità, ma quale favore ti posso fare se mio figlio ha voluto insegnarmi a chiedere sempre il permesso prima di prendere qualcosa che non è mio, proprio qui e ora, perdipiù tra lacrime e strilli?
non posso farti proprio nessun favore. casomai, ne ha fatto lui uno a me.
è come se mio figlio mi avesse detto: mamma, mi hai derubato! adesso ti faccio vedere quanto è bello rubare a me che sono tuo figlio e non il cointestatario di un conto corrente!
i nanetti sono giudici impietosi, ti appallottolano per bene fino a ridurti una schifezza.
comunque mi spiace anche un po' per chi ha tutti quei fili attaccati sul petto e che magari dovrà farseli staccare e riattaccare tra imprecazioni varie.
quindi mi sento una doppia schifezza.
una gentile signora, che ha assistito a tutta la scena, propone di compensare la vittima del furto con una caramella, ma a nm proprio non va giù la mia appropriazione indebita. me la fa pagare tutta, la mia condanna.
prendo in braccio nm e corro giù per le scale.
come mamma di tre nanetti, cerco di insegnare loro il rispetto, tra le altre cose.
carissimo golosissimo nm, stavolta tu, con la tua tenerezza, il coraggio di mostrare le tue emozioni e il tuo giovanissimo, ma ineccepibile senso della giustizia, lo hai insegnato a me.
e te ne sono infinitamente grata.

venerdì 13 aprile 2012

relax

la famiglia si concede una minivacanza di Pasqua in montagna.
la prima mattina di vacanza, dopo aver fatto colazione, siamo tutti pronti a fare la prima passeggiata. quasi tutti.
nm: mamma, devo fare la cacca.
aspettiamo.
nm: mamma, ho finito!
m: arrivo nm.
eseguo le dovute pulizie e aspetto che nm si sistemi il vestiario e lavi le mani.
nm: mamma, io voglio restare qui.
m: come, vuoi restare qui? qui dove?
nm: qui seduto sul water.
m: devi fare ancora un po' di cacca?
nm; no, voglio restare seduto qui sul water tutto il giorno perchè mi piace stare qui.
nm sta contemplando le piastrelle sulla parete di fronte.
m: è bello stare in questo bagno, è rilassante, lo so. ma fuori ci sono montagne bellissime che ci aspettano, non possiamo rimanere qui. quando torniamo dalla passeggiata potrai tornare in questo bagno e rimanerci molto tempo, va bene?
nm: e va bene, mamma. però io volevo stare qui.

giovedì 12 aprile 2012

sorprese di Pasqua

la zia c ha regalato ai suoi 3 nipoti nanetti un uovo di cioccolata per ciascuno, con sorpresa e la scritta "bimbo" e "bimba".
momento dell'apertura corredata da spargimento di nastri, cartoncini colorati e carta luccicante sul tavolo e per terra: le tre sorprese, nonostante le differenze di genere del destinatario ben stampate sulla confezione, sono inspiegabilmente identiche.
3 minipuzzle (plaslos per np) dei puffi.
aspetto negativo: ng ha subito protestato per l'assoluta e ingiustificata parità con i nanetti fratelli, essendo lei consapevole di non essere dotata dei medesimi attributi di nm e np.
aspetto positivo: nessun nanetto è invidioso della sorpresa dell'altro.
da segnalare al fine di evitare litigi con spargimento di minipezzi dei minipuzzle su ogni piastrella di casa: non è possibile unire tutti i pezzi dei 3 minipuzzle dei puffi in un'unica scatoletta poichè è stata verificata la non perfetta interscambiabilità dei pezzi, apparentemente identici. in realtà alcuni plaslos non combaciano per lievi differenze di disegno e di taglio.
sorpresa nelle sorprese. 

un po' di pedagogia

la scuola frequentata da ng ha invitato i genitori dei nanetti scolari a partecipare a due incontri tenuti dalla pedagogista Valerie Moretti, un mostro sacro della pedagogia.
io e p non abbiamo dovuto lanciare i dadi per vincere il biglietto d'ingresso. 
l'invito sul diario di ng conteneva il destinatario nascosto e p ha vinto automaticamente la serata in casa coi nanetti. un'ora e mezza per giocare, lavarli e metterli a letto.
p dice che io sono più brava ad ascoltare una pedagogista.
durante il primo incontro la Moretti ha parlato dell'importanza delle emozioni: ha detto che è fondamentale parlare di emozioni ai nanetti che hai messo al mondo.
dice che esistono più di 70 emozioni diverse. io ne ho trovate solo 15...più o meno il numero trovato dagli adolescenti a cui lei stessa lo ha chiesto. conclusione: ho ancora uno spirito molto giovanile.
nel secondo incontro Moretti ha parlato di prevenzione all'abuso sessuale. tema che mi mette i brividi solo a pensarci, ma di sicuro molto utile sentirne parlare.
credo di poter sintetizzare come segue (non me ne voglia, dottoressa Moretti, se un giorno malaugurato per caso leggesse questo post e ciò che scrivo non è esattamente ciò che ha detto):
noi genitori dobbiamo dire ai nanetti che se qualcuno li tocca e il loro corpicino gli fa capire di non gradire la cosa, possono fermare quel qualcuno dicendo NO, urlando, scappando, parlandone subito con un adulto di fiducia. solo così, dagli studi effettuati da Moretti e dalla sua equipe, si può ridurre significativamente il numero degli abusi.
detta così sembra molto semplice, ma non è affatto semplice parlarne, soprattutto ad un nanetto e soprattutto se questo nanetto è il tuo ed è pure femmina di 6 anni.
ho deciso di farmi coraggio, di fare un bel respiro e di dirlo a ng, per cominciare.
Moretti ha detto di farlo e lo faccio.
penso ng si sia un po' spaventata all'inizio, ma credo di essere riuscita a tranquillizzarla.
ng mi ha chiesto perché ci sono dei cattivi che toccano i nanetti anche se i nanetti non vogliono.
Moretti, non mi avevi preparata a questa domanda!
ho risposto con un banale e spontaneo: non lo so.
comunque ng sembra aver capito che è importante dire NO in certi casi.
e dopo una manciata di secondi di silenzio ha aggiunto abbracciandomi e guardandomi negli occhi: mamma, però gli abbracci, i baci e le carezze tuoi e di papà io li voglio sempre.

giovedì 29 marzo 2012

burloni

nm: mamma, vuoi giocare con me?
m: certo, nm. a cosa giochiamo?
nm prende la cassetta degli attrezzi di legno , il kit del piccolo fabbro, comprensivo di listelli forati per chiodi e viti.
inchiodiamo, avvitiamo, martelliamo, svitiamo.
nm: mamma, mi aiuti ad avvitare i burloni?
m: i burloni? cosa sono i burloni?
nm: questi!
nm mi mostra un bullone di legno verde.
rido, rido, rido.
nm: perchè ridi, mamma?
m: perchè si dice bullone, non burlone. questo è un bullone. burlone vuol dire uno che fa gli scherzi.
nm: ah...mi aiuti ad avvitare i burl...i burlò....i bull...
m: i bulloni?
nm: sì, i burloni.

mercoledì 29 febbraio 2012

assaggiatori

a tavola.
nm: mamma, posso prendere uno di quei pallini gialli?
m: cosa...il mais? sì, assaggia.
nm prende un chicco di mais dalla mia insalata mista.
nm: è mais?
m: sì. ti piace?
nm: aspetta. ng dice di fare così per fare un assaggio...guarda...
nm chiude gli occhi e mangia.
nm: mi piace, il mais.
mi tocca rinunciare ad un bel po' del mio mais per nm.
nm: mamma, mi fai assaggiare anche l'insalata?
è una delle rare volte in cui un nanetto che vive sul pianeta terra vuole assaggiare insalata. quasi mi commuovo. quasi, perchè mi aspetto  che quella fogliolina passi velocemente dalla bocca di nm al tovagliolo di carta.
nm miracolosamente mangia e ne chiede ancora.
sarà l'effetto della febbre a 40 di ieri.
ora entra in gioco l'emulazione del fratello maggiore.
np: attìo!
ossia, anch'io.
nm prende un chicco di mais e lo porta alla bocca di np, non prima di avergli spiegato la tecnica di assaggio.
np chiude gli occhi, apre la bocca e riapre gli occhi.
nm: no! devi masticare con gli occhi chiusi, se no non senti bene il sapore!
np obbedisce.
np: òno! cùa!
cioè buono, ancora.
np mangia ancora. mais e insalata, insalata e mais.

grazie

a cena. nm mangia tutta la pasta.
nm: cara mamma, mi dai il secondo per favore?
m: certo, caro figlio.
ng: perchè hai detto caro figlio?
m: perchè lui mi ha detto cara mamma.
ng ride.
io, ng e nm prepariamo una frittata. nm mangia tutta la sua abbondante porzione, si pulisce la bocca e scende dalla sedia.
nm: mamma, grazie...grazie di tutto, anche della frittata.

vita viva

ore 16.10: io, nm e np ci stiamo incamminando verso la scuola dove tra poco uscirà ng.
np è arrabbiato perchè gli ho detto che non può prendere il monopattino di nm parcheggiato in macchina, dato il traffico di pedoni e veicoli a ridosso del marciapiede.
passiamo davanti alla cancellata di un condominio con parchetto annesso.
forse np in quel momento decide di farmi diventare il suo ciuccio per vendicarsi: se lo toglie dalla bocca, allunga il braccio tra le inferriate del cancello e lo molla, facendolo finire sul praticello del condominio.
np: mi sussiu...(il mio ciuccio)
forse mi ha mollato lì sottoforma di ciuccio, ma se ne pente subito perchè inizia a piangere. dunque mi rivuole. tento di recuperarlo. di recuperare me stessa. inutile.
m: np, non riesco a prendermi, cioè...a prenderlo...mi dispiace, però tu non dovevi lanciarlo...non preoccuparti, lo troverà un uccellino che ne ha bisogno per fare la nanna.
np è un po' più calmo immaginando un uccellino che assurdamente tiene il suo ciuccio nel becco.
ma la pace profonda la trova ascoltando il fratello maggiore.
nm: dài, np, non piangere, a casa hai ancora tre ciucci vivi.
m: tre ciucci vivi? cosa sono i ciucci vivi?
nm: sono i ciucci di np. lui ha una vita viva.
m: come... ha una vita viva?
nm: perchè ha ancora tre ciucci a casa.
chiarissimo.

martedì 21 febbraio 2012

tonfo

nm ha la febbre che va su e giù da 3 giorni.
dopo pranzo si è addormentato sul divano.
anche np dorme. nel letto di m e p.
finalmente posso dedicare tempo a me stessa.
dopo una decina di minuti, un tonfo.
che sarà? nessuno piange. non può essere nm che è caduto dal divano.
continuo a dedicarmi altro tempo. passa mezz'ora.
uno scrupolo mi invita a vedere se nm è dove l'ho lasciato.
il divano è libero, la coperta sul pavimento.
nel suo lettino nm non c'è. nel letto di m e p, accanto a np, sì.
in posizione fetale, senza coperta.
va beh, il tonfo era proprio di nm, che ha pensato bene di trasferirsi in un posto più largo e accogliente per la pennica pomeridiana, al sicuro dai tonfi.

venerdì 10 febbraio 2012

ndindòndio

ci ho messo un po' a tradurre np. mentre ascolta musica alla radio, balla e poi mi dice:
mamma, ndindòndio!
m: cos'è ndindòndio?
np: ossì...
cioè: "così " ed essendo dotato di senso pratico, np si mette a girare su se stesso, canticchiando: ndìndondiooo... 
m: aaah! il girotondo!
np è raggiante perchè ho capito.
np: sì, dài, mamma.. ndindòndio!..ndìndì... ndòndio...càcca uòndo....càcca tèia...tutti iù ittéiaaa!
dopo 248 girotondi, si presenta nm ridendo, attratto dal nostro ndìndondio. prontamente np, temendo di perdere la priorità acquisita, si precipita tra le mie braccia e con lo sguardo furioso rivolto a nm grida:
noooo! mi mammaaa!
per np io sono la mamma sua e di nessun altro.

lunedì 6 febbraio 2012

caduta libera

sono le 5 del pomeriggio. parcheggio la macchina sotto casa.
io e i nanetti siamo finalmente arrivati dopo il tour tra una scuola e l'altra.
adesso dobbiamo attraversare pochi metri di ghiaccio e neve per arrivare al portone.
nm cade mentre corre proprio su una lastra che sembra marmo di carrara.
si ritrova col sedere pelleossa sulla minipista gelida, ma ride di gusto.
è troppo divertente giocare al pattinaggio su ghiaccio.
m: ti sei fatto male nm? ti avevo detto di non correre, invece lo hai fatto e sei caduto.
nm sta ancora ridendo da matti come sua sorella.
nm: no, mamma, non mi sono fatto male. sono caduto come uno slittino!

latte

lunedì ore 7.10: tutti seduti per la colazione.
p lungimirante ha preparato la tavola ieri sera con tazze, cucchiai, biscotti.
le tazze dei nanetti sono di plastica colorata e le ha comprate lui quando è nato np.
i colori li aveva scelti ng. io le ho sempre viste con una certa antipatia perché sono troppo leggere. nel senso che se metti dentro il cucchiaio e la tazza è vuota o semivuota, quella si inclina dalla parte del cucchiaio. anche se è piena o semipiena è un po' rischioso.
da pochi mesi anche np usa la tazza a lui destinata dalla nascita, perciò p è finalmente soddisfatto nel vederle tutte e tre in uso ai rispettivi proprietari.
purtroppo al mio risveglio non mi si è accesa la lampadina, quella che mi dice:  
devi alzarti tu a scaldare il latte per tutti se non vuoi buttarne altro nel lavandino, come quasi tutte le mattine.
quando sono arrivata in cucina ero piacevolmente stupita dal giusto quantitativo di latte nelle tazze di ng e di np, mentre in quella di nm ce n'era decisamente troppo. ma forse il volume della schiuma del cappuccio bianco mi traeva in inganno.
decido di non dire nulla e di prepararmi il te'.
p non riesce a controllare i decilitri di latte, ma nemmeno la sua irrefrenabile voglia di giocare con i nanetti, anche a tavola. risultato: alle 7.13 nm finge di essere arrabbiato dopo aver ricevuto un buffetto affettuoso da p e alle 7.15 p, ng e nm giocano a braccio di ferro mentre np grida: attìo! attìo! ossia: anch'io! anch'io!
peccato che il latte fosse ancora nelle tazze mentre era già ora di andare a lavarsi.
m: p, la tazza di nm...la vedo male.
p: la mamma ha ragione, dai finiamo il latte.
i nanetti tornano ai loro posti ipercarichi di euforia.
nm: papi mi leggi gli aristo?
cioè il libretto con la storia degli aristogatti.
p: sì, leggo, ma tu finisci di mangiare.
forse l'euforia verrà riportata sotto la soglia di allarme.
p legge le prime righe, io sorseggio quasi tranquillamente il mio te' verde guardando il riflesso dei miei capelli scompigliati nel cerchio bollente, quando sento un "porcocane!" di p.
mi volto a destra mentre il mio te' stava appena iniziando a scaldarmi nonostante i 10 gradi sottozero esterni e vedo la mia paura materializzata: la schiuma bianca, il latte, la tazza e il cucchiaio di nm ricoprono un quinto di tavola, la sua sedia col cuscino imbottito e 40 o 50 centimetri quadrati di piastrelle sul pavimento.
io l'avevo detto che la vedevo male, quella tazza!

tra mamme

io, nm e np siamo in macchina nel parcheggio della scuola di ng.
se qualcuno potesse stare qui con loro giusto il tempo di andare al cancello della scuola a prendere ng mi eviterei la fatica di correr dietro a np o di portarlo in braccio.
mi guardo intorno. c'è la mamma di una compagna di ng. scendo dalla macchina e chiedo a lei.
m: ciao n! come va?
n: ciao. ho il bambino in macchina con la febbre. lo puoi guardare mentre prendo le bambine? è tranquillo.
mi ha preceduto. nervosamente sorrido.
m: te lo volevo chiedere io se mi guardi i miei...
fortuna che tra le nostre auto ce ne sono solo altre due.
ok, le dico. faccio un po' avanti e indietro.
in meno di tre minuti mamma n torna indietro con le due nanette.
le ridò le sue chiavi della macchina. me le aveva date per...se il nanetto avesse mostrato insofferenza alla solitudine, suppongo, ma la cosa non era stata detta.
a volte non dire i possibili imprevisti porta bene.

gli scarabeschi

tutti in macchina pronti a partire per scuola, asilo e nido.
il termometro digitale dell'auto registra - 2°.
riscaldamento a manetta e coperta sulle gambe dei tre nani.
eccitatissimi perché tutto è bianco ed è troppo bello avere il copertone blu ikea in macchina.
forse lì fa sentire ancora a casa.
c'è ghiaccio sul parabrezza.
p: guardate che bello, il ghiaccio ha fatto dei disegni sul vetro.
ng: belli! guarda mamma, il ghiaccio ha fatto gli scarabeschi!

lunedì 30 gennaio 2012

il terremoto

qualche giorno fa io e i nanetti stavamo facendo merenda.
ng: sai, mamma, che oggi c'è stato il terremoto?
m: davvero? quando?
ng: stamattina a scuola, mentre stavamo cominciando a scrivere.
m: sì? e cosa è successo?
ng: abbiamo sentito tremare il pavimento e le sedie.
m: caspita, allora era proprio il terremoto. tu sai cos'è?
ng: sì. è quando la terra si muove forte
m: già. hai avuto paura?
ng: sì
m: lo so che fa paura, anch'io da piccola ho sentito il terremoto, ma ora è passato. la maestra ha avuto paura?
ng: sì, ci ha detto di mettere i giubbotti e siamo andati in giardino. siamo stati un po' lì e poi siamo entrati a vedere un cartone animato per tranquillizzarci
nm ascolta tutto con meraviglia e spavento.
m: ah...! allora il terremoto vi ha fatto divertire! capito nm?
nm fa sì con la testa mentre rumina la sua merenda. sembra rassicurato.
ng: sì, è venuta anche una bambina di un'altra classe a cantare una canzone e ballare.
per aiutarla a superare la cosa, ho chiesto a ng se aveva voglia di raccontarlo anche alle nonne al telefono. inizialmente ha detto di no per non farle preoccupare, ma poi lo ha fatto.
ed è servito.
anche a me.
ma a questo punto nm era già sparito in cerca delle macchinine.

venerdì 27 gennaio 2012

il facocero

io e i nanetti rientriamo a casa. saliamo le scale. nm arriva per primo. si mette in cima alle scale a gambe divaricate e braccia larghe. ci guarda.
nm: chi arriva per ultimo è un facocero.
m: facocero? sai cos'è un facocero?
nm: boh!
ng: io lo so! è un animale con le corna qua...
indica la zona tra la guancia e la bocca. 
va beh, sono zanne e non corna, ma non importa...
m: brava, ng!
ng: ad esempio il cinghiale.
ma io non te l'avevo chiesto...
m: già, bravissima!
ng: lo so perchè ho visto i documentari.
anche questo non te l'avevo chiesto...
m: sì, lo so che li guardi perché ti piacciono e impari tante cose.

le parole giuste

ieri una delle meravigliose educatrici del nido di np improvvisamente è andata via per sempre. nessuno se lo aspettava.
questa sera dopo cena ho comunicato ai nanetti che sarebbero andati a nanna con p perché io sarei andata ad una riunione delle mamme. non me la sentivo di dire loro la verità, cioè che sarei andata a pregare per una persona che loro conoscono e che non c'è più.
p ha avuto il coraggio di parlare.
p: la mamma va a dire le preghiere perchè una maestra di np è morta.
m: no...perché...
ng: chi?
m: te la ricordi quella ragazza con gli occhiali che accompagnava sempre np?
ng: sì.
m: ecco, lei.
ng: perchè è morta?
aiutami p!
p: perchè era malata.
ecco, proprio così. p ha detto due verità, semplicemente, tranquillamente.
ng chiede altre cose: perchè era malata? come ha fatto ad ammalarsi?
p risponde che non lo sa. ecco, lo ha fatto ancora. ha detto la verità.
semplicemente e tranquillamente.
ng ha un velo di tristezza sulla faccia, ma non ha perso serenità. ha accettato la cosa.
e io che avevo paura di traumatizzarla.
grazie p per aver detto la verità che non riuscivo a dire io

lunedì 23 gennaio 2012

ancora nanetti

una nanetta neonata ha aumentato la popolazione dei nanetti circa un mese fa.
le sue attività preferite a quanto pare sono: ciucciare il latte dalla sua mamma e dormire.
dorme anche quando 18 tra persone e nanetti parlano, sghignazzano, saltano, corrono e schiamazzano nella stessa stanza. la nanetta neonata se ne frega e dorme.
può capitare che apra un istante gli occhi o mezzo occhio, magari gira la testolina da una parte all'altra forse a cercare di capire che faccia abbia il nanetto che ride a un centimetro dalla sua culla o se il profumo di tabacco e liquirizia provenga dalla stessa bocca che emette risate ininterrotte, ma dopo tre secondi è capace di richiudere gli occhietti e sprofondare di nuovo nel sonno.
è indiscutibile: la nuova nanetta ha una sovrumana capacità di dormire in ambienti saturi di decibel.
a nm la cosa non sfugge e fa notare:
è dormicchiante.

supereroi

lunedì mattina ore 8. ng e np salutano me e nm per andare sorridenti a scuola e al nido accompagnati da p.
io e nm dobbiamo: giocare, fare colazione, parlare e prepararci per iniziare la giornata fuori casa. tutto in 40 minuti circa, al termine dei quali p tornerà a prendere nm e portarlo alla scuola materna. tutto sommato, un bel po' di minuti.
nm mi propone di fare una gara con i cavalli. accetto. le gare diventano tre: la prima la vinco io, ma nm sostiene che siamo arrivati pari, la seconda arriviamo pari e la terza la vince lui perchè lo faccio vincere.
nm è contento di essere il primo assoluto. ora possiamo fare colazione.
il mio braccio non è più ingessato, ma bendato per consentire ai tendini di tornare alla normalità. devo aprire un pacchetto di biscotti a forma di parallelepipedo ricoperto di carta lucida. il tendine mi lancia una piccola scossa di avvertimento. opto per le forbici, ma l'idea viene troncata sul nascere.
nm: mamma, te lo apro io perchè ti fa male la mano.
m: grazie, nm. come farei senza di te!
nm apre il pacchetto.
m: bravo!
nm: grazie. io lo so aprire perchè sono un supereroe.
m: davvero? sono fortunata ad avere un nanetto supereroe che mi apre i biscotti, così posso fare colazione e avere l'energia per guarire presto.
nm: adesso posso vedere un cartone animato?
m: i supereroi non guardano mai i cartoni al mattino.
nm: sì che li guardano.
m: no, i supereroi al mattino fanno colazione, si lavano i denti, le mani e la faccia, si tolgono il pigiama e si vestono per andare alla scuola materna.
5 secondi di silenzio.
nm: mamma, mi disegni un supereroe?
m: ok, ma appena ho finito devi andare a lavarti perchè sta per arrivare p.
nm: va bene, mamma.
finiamo il latte e i biscotti, prendo un foglio e una matita e inizio a disegnare.
la faccia, il corpo e i vestiti del supereroe trovano l'approvazione di nm. le scarpe no. dice che sono da femmina.
in quel momento p rientra. i suoi occhi ci guardano nevroticamente increduli.
come? son già passati 40 minuti?
p mi ricorda di guardare l'orologio ogni tanto. ha perso il treno che gli permette di prendere la solita coincidenza, perciò non mi lamenterò quando stasera tornerà a casa un po' più tardi.
e va bene. sono le scarpe del supereroe che proprio non vanno. nm chiede un altro supereroe perchè non gli piacciono le cancellature.
un secondo per risolvere la questione.
trovato! p disegnerà un nuovo supereroe con le scarpe da maschio, mentre io aiuterò nm a prepararsi.
nm approva e lava i denti da solo, io gli lavo la faccia e già che ci sono gli taglio un po' di unghie. nel frattempo l'artista porta a termine l'opera e la presenta al committente. il sorriso extralarge di nm dice che stavolta il supereroe ha le scarpe da maschio.
gli occhi di p sono quelli di un supereroe di zucchero.
convivo pochi istanti con tre supereroi. 
due di loro mi baciano.
a stasera, miei supereroi.

domenica 22 gennaio 2012

latte e miele

tutte le sere invernali i nanetti bevono latte tiepido con miele dal biberon. li fa dormire bene. il latte, ma anche il biberon. nm ed ng sono veramente buffi con quel coso da nanetti neonati in mano, ma siccome li fa sentire trattati e considerati allo stesso modo di np io e p li accontentiamo e ci sentiamo bene anche noi.
il latte non può in alcun modo essere caldo, neppure in caso di raffreddore o mal di gola del nanetto consumatore, nonostante i consigli di m e p. 
p si accorge di aver scaldato troppo il latte, perciò avverte nm che il biberon ripieno starà per un minuto sul balcone a raffreddarsi.
nm è impaziente.
nm: papi, è tiepido adesso?
p: no, aspetta ancora un po'.
nm aspetta ben 5 secondi e mezzo.
nm: papi, posso prenderlo?
p: no, lo prendo io quando è pronto.
p si allontana. nm apre la portafinestra e prende il bibe. ciuccia. la sua faccia dice che la temperatura del latte è ancora al di sopra del limite consentito.
p: va bene il latte nm?
nm: tanto il latte bollente fa bene alla gola.

giovedì 19 gennaio 2012

soluzione rapida

nm: mamma?
m:dimmi nm
mi volto a guardarlo. si sta grattando vistosamente i paesi bassi
nm: mi prude il pisello
m: vuoi che ti lavi?
nm si gratta ancora un po', poi smette
nm: no, mamma, mi è passato

l'infondo

la cena è quasi terminata.
ng: mamma, mi dai un dolcetto della befana?
m: sì, finisci di mangiare e poi ti faccio scegliere
dopo una piccola indecisione ng estrae dal sacchetto raccoglidolcettidellabefana uno di quei ciucci dove la tettarella è una caramella.
in pochi secondi ng divora la parte esterna, mentre la base della caramella-tettarella, quel centimetro scarso incastrato all'interno del ciuccio di plastica colorata, rimane dentro. praticamente non si può mangiare. puoi aspirare fino a trasformare incisivi e premolari in stalattiti di ghiaccio impiantati nelle gengive, ma quel cilindretto di zucchero pietrificato non viene su.
ng: papi, c'è ancora un pezzettino da mangiare, ma non riesco a toglierlo
p: prendo le forbici grosse e taglio la plastica, così riesco a prenderlo
ng: no, papà, voglio conservare il ciuccio di ricordo!
è tipico di ng voler custodire come tesoro prezioso ciò che noi normalmente buttiamo via. forse perchè quelle cose, anche a distanza di tempo, le raccontano una bella storia.
p, dunque, deve portare a termine due delicate missioni per poter arrivare il più serenamente possibile a mettere i pigiami ai tre nanetti, magari prima della mezzanotte: estrarre la parte di caramella rimasta e restituire il ciuccio intatto a ng.
con un coltellino appuntitissimo e precisione chirurgica p riesce ad espiantare lo zuccherino colorato senza spaccare nè intaccare minimamente l'oggetto da collezione.
ng: oooh! papi, sei forte!
p: adesso lo lavo.
ng: sì, papi, tanto ho mangiato l'infondo, posso tenerlo
una risciacquata, un'asciugata e il ciuccio di plastica senza tettarella è nelle mani di ng. in fondo è bastato poco.

martedì 17 gennaio 2012

l'armatura

nm: mamma, giochiamo insieme?
m: va bene. a cosa giochiamo?
nm: al gioco dell'asinello
l'asinello in questione è un simpatico animaletto di legno sul quale, a turno, si dispongono sottili bastoncini per formare una sorta di torre. chi fa cadere uno o più bastoncini perde. i primi sono i più difficili da sistemare.
nm: dài, mamma, inizia tu, che io non sono capace.
m: ma sì che sei capace.
nm: no, mi cadono sempre. lo devi fare tu.
m: va beh, per questa volta inizio io. comunque basta che ti alleni un po'. le prime volte magari i bastoncini ti cadranno, ma poi vedrai che riuscirai benissimo senza il mio aiuto. lo sai che da grande farai tutto da solo senza l'aiuto di mamma e papà e sarai bravissimo? diventerai un uomo meraviglioso, gentile, intelligente e simpatico.
nm: da grande voglio comprarmi l'armatura da buono e la spada.
m: cos'è l'armatura da buono?
nm: quella per combattere i cattivi.
m: ho capito. e la spada a cosa ti serve?
nm: per tagliarli.
m: per tagliare i cattivi?
nm: sì, come quelli del nintendo
m: quelli del nintendo sono finti, gli esce sangue finto. se tagli un cattivo vero puoi fargli molto male, esce sangue vero ed è una cosa brutta. puoi combattere i cattivi in altri modi, senza tagliarli.
ricevo sguardi perplessi
m: se diventi un poliziotto indossi la divisa da poliziotto, cioè i vestiti da poliziotto. ecco, quei vestiti possiamo dire che sono un'armatura da buono.
nm: ah.cosa fa il poliziotto con la sua armatura da buono?
m: può cercare i ladri, inseguirli e farli smettere di rubare ancora magari mettendoli in prigione. può prendere le persone che fanno male ad altri così forse imparano a non farlo più.
nm: ah. (pausa di tre secondi). ma io li voglio tagliare lo stesso i cattivi.

lunedì 16 gennaio 2012

ghiaccio

np cade mentre fa acrobazie per passare da una sedia all'altra. sbatte la testa e piange. p lo soccorre con del ghiaccio e lo coccola.
p: dài, np, lo so che fa male. papà ti mette un po' di ghiaccio e vedrai che passa tutto
np: iassio....
p: sì, il ghiaccio
np piange ancora un po', poi inizia ad accarezzare la morbida barba di p.
p: ohhh...accarezzi la barba di papà?
np: babba papà....
p: sì, la barba di papà
np improvvisamente tira la barba con forza.
p: ahi! così mi fai male! fai la cara a papà
np: caa papà...
p: bravo, fai la cara
np lo accarezza e poi passa alle orecchie. le stringe. di nuovo papà lo esorta a non fargli male. np accarezza nell'ordine il naso, la bocca e gli occhi di p. l'idillio tra padre e figlio.
np lo spezza perchè tira di nuovo improvvisamente la barba.
p: ahi! non si fa!
np: iassio?

per la privacy

p è entrato in bagno
ng con aria molto soddisfatta: mamma, ho spiato il pisello di papi!
m: hai spiato dalla serratura?
ng: sìììììì!!!!
m: non è una cosa bella spiare dalla serratura. curiosona
nm con severità: ng, non devi spiare nessun pisello!

bimbi nel pancione

ng: mamma, perchè i bimbi stanno nel pancione prima di nascere?
m: li mette lì l'angioletto dei bambini
ng: chi è l'angioletto dei bambini?
m: è un angioletto speciale che vive tra le stelle. su ogni stella c'è un bambino o una bambina molto desiderati da una donna e da un uomo che si amano e che vogliono diventare mamma e papà.
ng: cosa vuol dire che si amano?
m: che si vogliono tantissimissimo bene
ng: e allora l'angioletto cosa fa?
m: una specie di magia. prende un piccolissimo fagiolo molto speciale, non un fagiolo da mangiare. ha una stellina in mezzo che brilla e pulsa. quando la donna e l'uomo che si amano si abbracciano tanto l'angioletto mette il fagiolino nella pancia della mamma. il fagiolino cresce piano piano, diventa un bambino o una bambina, la stellina diventa il suo cuore e quando è pronto per nascere, esce da un buchino che hanno solo le donne vicino a quello dove esce la pipì.
ng: come si fa a sapere se è un bambino o una bambina?
m: questo lo decide l'angioletto, a sorpresa. comunque si può vedere se è maschio o femmina quando la dottoressa fa una fotografia speciale al pancione della mamma.  
ng: mamma, l'angioletto si può riprendere i miei fratellini e riportarli tra le stelle?

il post è fatto apposta

Ho il braccio sinistro ingessato perchè il fenomeno della solidificazione dell'acqua a contatto con la suola dei miei scarponi da montagna ha avuto come conseguenza una probabile frattura dello scafoide del polso.
parenti, amici e conoscenti commentano come se si fossero messi d'accordo su cosa dire e soprattutto credendo di consolarmi: meno male che non sei mancina! nella sfortuna ti è andata bene!
mi è andata bene? forse sì dal tuo punto di vista, ma se il buon Dio ci ha fatto due braccia e due mani serviranno pur a qualcosa entrambi o no? ma perchè non stare zitti invece di dire scempiaggini seppur a fini consolatori? potrei fare un lungo elenco delle cose che l'umile braccio sinistro compie quotidianamente all'ombra del destro. rimane sempre in secondo piano, ma serve! magari potreste dire: coraggio, hai qualcuno che ti aiuta? posso fare qualcosa per te? che so, prendere i nanetti a scuola, aiutarti a cucinare, fare la spesa? quando qualcuno mi dice così piango di gioia perchè sento umanità che diventa aiuto pratico. insomma, se mi vuoi dare una mano in senso letterale e fisico dell'espressione, parlami, se no evita, grazie.
l'ortopedico mi ha vivamente consigliato il gesso, a maggior ragione sapendo dell'esistenza dei tre nanetti. secondo l'assicuratore è meglio evitare di guidare.
devo trovare un'anima gentile disponibile a prendere ng all'uscita da scuola e accompagnarla a casa perchè purtroppo p deve assolutamente andare in ufficio e non possiamo contare su di lui. e quando mai.
per nm c'è già un'altra anima che non può occuparsi anche di ng.
np ha passato una nottataccia respirando a bocca aperta per colpa del catarro, quindi oggi preferisco non mandarlo al nido ad accogliere altri germi nel proprio naso o chissà dove. quindi, almeno per lui, non c'è il problema del trasporto macchina.
la prima telefonata ad un'amica corrisponde ad un fallimento. la seconda mi va bene.
informo ng.
ng: mamma, io potevo anche fermarmi al post scuola
m: non so neanche se sei iscritta al post scuola. comunque ho già trovato chi verrà a prenderti, non preoccuparti.
ng: va bene, mamma, comunque papà mi ha detto che sono iscritta e non te lo ricordi. vero, papi?
p conferma
ng: visto? e poi il post è fatto apposta
m: apposta per cosa?
ng: per lasciare i bambini a scuola se non c'è nessuno che può andare a prenderli
m: me ne ricorderò, grazie
mi rimane un dubbio: riuscirò a cavarmela da sola con np?
la risposta è no. infatti quando np fa la cacca chiamo disperata p che per fortuna dopo un'ora è a casa a spalmare un abbondantissimo strato di pomata all'ossido di zinco sulla cute arrossata. per fortuna np non piange.
peccato che il post non sia fatto apposta anche per aiutare le mamme con un braccio ingessato.

sabato 14 gennaio 2012

tempo femminile

ng è in bagno per lavarsi i denti.
il lavaggio necessita di almeno un minuto, come hanno detto gli igienisti dentali a scuola.
giustissimo.
il minuto necessario è già passato da un bel po' di minuti.
ng non esce ancora dal bagno, forse non ha abbastanza sonno oppure sta dando sfogo alla sua vanità davanti allo specchio, provando diverse pettinature e mimiche facciali.
p assonnato decide di sollecitare la figlia perchè è ora di andare a dormire.
i fratellini la aspettano per il consueto ascolto delle storie della buonanotte. 
p: ma quanto tempo ci metti?
ng: papà, una donna ha bisogno di dedicarsi il suo tempo in bagno.

frase filosofica di nm

m è al computer, un computer quasi nuovo di pacca
nm: cosa fai al computer?
m: sto cercando di scrivere sul blog
nm: cos'è il blog?
m: una specie di libro del computer
nm: cosa scrivi?
m: le cose che mi piacciono di te, di ng e di np. non ci riesco, però. forse c'è qualcosa che non funziona
nm: mamma, è solo un vecchio computer

ci presentiamo

itrenanetti sono i miei tre figli ng (nanetta grande), nm (nanetto mezzano) e np (nanetto piccolo)
io sono m (mamma dei nanetti) che mi prendo cura di loro per metà giornata, mentre p (papà dei nanetti) è quasi tutto il giorno al lavoro
perchè presentarci in un recinto informatico chiamato blog?
per il puro divertimento di m e p e magari di chi legge le nostre mini avventure